Il
vaccino per il Covid-19 in arrivo, quale sicurezza e quali metodi di distribuzione
è il tema che ha aperto la 7a edizione in edizione digitale di FarmacistaPiù.
«I
vaccini, autorizzati tra fine anno e gennaio – conferma Guido Rasi, direttore
esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali – saranno molto sicuri perché
gli standard di valutazione della sicurezza non sono cambiati, quindi i vaccini
sono assolutamente sicuri. Tre vaccini sono una buona notizia, anche perché
hanno caratteristiche un po’ diverse, sia di distribuzione, sia di
conservazione e qualcuno di somministrazione con piccole differenze nei profili
di tolleranza, ma non di sicurezza. Questo li renderà fruibili sul territorio e
speriamo di utilizzare al meglio le reti che già abbiamo» .
«Credo che la rete di farmacie sia una cosa che abbiamo da valorizzare», sottolinea l’onorevole Andrea Mandelli, presidente delle Federazione ordini farmacisti italiani (FOFI). «Noi farmacisti non vogliamo fare i medici bonsai né gli infermieri bonsai, ma i farmacisti in un momento in cui la pandemia ha dimostrato che solo la sinergia tra le professioni può dare sostegno al cittadino. Credo che ridisegnare la sanità del territorio rimettendo al centro medici di medicina generale (MMG), farmacisti e infermieri sia il modo per far sì che questa pandemia non ci abbia sconfitto. Tutti noi dobbiamo lavorare perché le cose cambino per il futuro della sanità del nostro Paese».
Che cosa
bisogna fare per evolvere il Sistema sanitario nazionale?
«Rivedrei
il management, non ripenserei la filosofia», precisa Rasi. «Il Sistema sanitario
italiano è impostato in modo corretto: uno dei problemi è la grande
frammentazione: non possiamo avere disparità, oltre a quella geografica, anche
di approccio, amministrazione, orientamento e approvvigionamento. Ci vuole un management
in grado di pianificare e rimettere a posto quel che è andato male. Questo lo
vediamo nella distribuzione del vaccino antinfluenzale: abbiamo perso
l’infrastruttura di supporto del SSN. Il Sistema ora si regge su eccellenze e
iniziative del singolo con una infrastruttura manageriale fragile».
«C’è
bisogno di pianificazione», aggiunge Mandelli. «Quando arriveranno i vaccini
dobbiamo farci trovare pronti per i cittadini. Abbiamo bisogno di organizzarci,
ma abbiamo poco tempo. Noi abbiamo messo a disposizione la professionalità dei
farmacisti e Federfarma le farmacie italiane. Noi vogliamo metterci a
disposizione, se non lo facciamo perderemo una grande occasione». Lo stesso
vale per la prevenzione per cui Mandelli ha citato i progetti di aderenza alla
terapia: «È necessario cambiare il paradigma con cui la politica si confronta
sul tema prevenzione, che in Italia è ancora una Cenerentola».